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Basilea III: quali modifiche sono state introdotte?

Il Parlamento Europeo ha approvato un pacchetto di norme per rendere le banche più resilienti a futuri shock economici e attuare l’accordo internazionale Basilea III, volto a migliorare la governance, la vigilanza e la gestione dei rischi delle banche europee.

Basilea III: il Parlamento Ue approva le modifiche per l’attuazione degli standard

Il 24 aprile scorso il Parlamento Europeo ha votato a favore del pacchetto di norme di modifica della CRDVI (Capital Requirements Directive) e del CRR (Capital Requirements Regulation), con l’intento di rendere le banche dell’Ue più resistenti a futuri shock economici e di attuare gli standard internazionali di Basilea III, con particolare attenzione alle specificità dell’economia europea.

In particolare, il Parlamento Ue ha approvato con emendamenti:

  • il Regolamento di modifica della CRDVI: che concerne i poteri di vigilanza, le sanzioni, le succursali di paesi terzi e i rischi ESG;
  • il Regolamento di modifica del CRR: che riguarda i requisiti per il rischio di credito, il rischio di aggiustamento della valutazione del credito, il rischio operativo, il rischio di mercato e l’output floor.

Le disposizioni di Basilea III stabiliscono gli standard internazionali per migliorare la sicurezza e la gestione dei rischi delle banche. Nel contesto di attuazione di tali disposizioni, la Commissione Ue aveva presentato nel 2021 le proposte di revisione al CRDVI e al CRR, le quali hanno trovato approvazione nelle recenti modifiche.

Le proposte approvate

Le modifiche approvate includono vari emendamenti e si concentrano su alcuni aspetti cruciali:

  • Requisiti per il rischio di credito: si introducono nuove misure prudenziali per il rischio di credito, il rischio operativo e il rischio di mercato. Si definiscono, inoltre, le modalità di attuazione dell’output floor, che limita la variabilità dei livelli patrimoniali delle banche.
  • Principio di proporzionalità: si attua in modo migliore il principio di proporzionalità, soprattutto per gli enti piccoli e non complessi.
  • Requisiti per gli esponenti aziendali: si definisce un framework armonizzato per valutare l’idoneità degli esponenti aziendali, secondo criteri di onorabilità e professionalità.
  • Incompatibilità e limiti ai mandati: si prevedono periodi minimi di incompatibilità e limiti ai mandati dei membri degli organi di governance per garantire l’indipendenza della vigilanza.
  • Regime prudenziale per i crypto assets: si stabilisce un regime transitorio per i crypto assets.
  • Rendicontazione e disclosure dei rischi ESG: si rafforzano i requisiti di rendicontazione e disclosure dei rischi ambientali, sociali e di governance.
  • Vigilanza delle succursali di banche di paesi terzi: si armonizzano i requisiti minimi per le succursali di banche di paesi terzi e per la vigilanza delle loro attività nell’UE.

I testi approvati dal Parlamento Europeo saranno ora esaminati dal Consiglio UE. Una volta approvati, entreranno in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE. Queste modifiche sono cruciali per garantire la stabilità finanziaria e la resilienza delle banche europee di fronte a futuri rischi economici.

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