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Market Watch NPL di Banca IFIS: l’ottava edizione

L’ottava edizione dell’Osservatorio NPL di Banca IFIS mostra le sofferenze nette più che dimezzate in due anni (-56%) e nel 2019 previste cessioni per ulteriori 50 miliardi lordi
In Italia ci sono 266 miliardi di NPL lordi da gestire. Per farlo c’è bisogno di una vera e propria industria della trasformazione del credito deteriorato: un’industria che abbia come primo compito quello di far tornare in bonis il debitore. Di questo enorme stock di sofferenze, pari al 13% del PIL italiano, 118 miliardi lordi sono ancora iscritti nei bilanci delle banche, mentre sono 154 i miliardi già stati ceduti a fondi, servicer o banche specializzate (dal 2015 a fine dello scorso anno); 7, infine, i miliardi che a fine 2018 si stimano in parte recuperati e in parte “cancellati” in quanto non più esigibili (write-off on recovery) sui portafogli transati. Questa la fotografia scattata dall’ottava edizione del Market Watch NPL di Banca IFIS: “2018 Transactions and 2019 Forecast”. E quest’anno cosa dobbiamo aspettarci?
Sulla base dei deal annunciati (trenta le operazioni previste) si stimano transazioni per 50 miliardi lordi entro fine 2019, in flessione rispetto ai 66 miliardi lordi transati nel 2018. Sul totale, circa il 39% potrebbe essere scambiato sul mercato secondario con un balzo a due cifre rispetto l’anno appena trascorso, quando la percentuale delle transazioni sul mercato secondario si era fermata al 2%. Circa il 18% dei crediti deteriorati potrebbe essere coperto dalle garanzie statali su NPL (Gacs): la percentuale è inferiore al 2018 ed è calcolata sulla base della deadline fissata dal legislatore al 6 marzo per la copertura statale; ma qualora ci fosse una proroga, com’è nelle intenzioni del governo, la percentuale potrebbe aumentare.
Di seguito le principali evidenze del Market Watch NPL:
-Il calo delle sofferenze: -49 miliardi per lo stock di bank gross bad loan a novembre 2018 (pari a 118 miliardi) con la previsione di chiusura d’anno a 105 miliardi (-48% su fine 2016). Il 77% degli NPL sono Corporate, il 48% secured. Guardando alle sofferenze nette, il calo è addirittura del 56%: erano 87 miliardi a fine 2016, a novembre 2018 sono 38 miliardi, di cui una quota parte va considerata fisiologica;
-Scende lo stock di NPE: 211 i miliardi di NPE bancari (Q3 2018) in diminuzione di 55 miliardi (-21%) rispetto a fine 2017;
-Unlikely To Pay (UTP): si rafforza l’indice di copertura (coverage ratio) degli UTP che tocca il 37,7% a fine del terzo trimestre 2018. Gli UTP netti segnano un trend in declino a 52 miliardi (Q3 2018);
-Focus sui prezzi: 17 miliardi il prezzo pagato per i portafogli transati nel 2018. Si tratta perlopiù di portafogli misti (48,6 miliardi a cui si sommano 10 miliardi di portafogli secured). Su quest’ultimo dato, di scomposizione dei portafogli, è evidente l’effetto/ incentivo delle Gacs;
-Chi vende e chi compra: i primi 10 top seller concentrano il 77% degli NPL transati nel 2018, mentre primi 8 top buyer il 57% dei deal conclusi.

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