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Imprese prudenti nella domanda di credito nel terzo trimestre 2023

Nel terzo trimestre del 2023, la domanda di credito da parte delle imprese italiane resta piuttosto stabile sia per le Società di capitali che per le Imprese individuali. Anche l’importo medio richiesto rimane in linea con lo stesso periodo del 2022, a sottolineare il sentimento di prudenza che pervade le aziende in questo momento.

Imprese e credito: c’è prudenza

Le imprese italiane si dimostrano caute e prudenti nella richiesta di credito, anche a fronte di un quadro macroeconomico e geo-politico piuttosto instabile. È quanto emerge dall’ultimo Barometro CRIF, che individua le tendenze nella richiesta di credito da parte delle aziende del nostro Paese.

Nel terzo trimestre del 2023 la domanda di credito ha subito infatti uno scostamento minimo del +0,1%, rispetto allo stesso periodo del 2022. Anche per quanto riguarda l’importo medio richiesto non si riscontrano particolari variazioni (-0,5%) per un ammontare pari a 125.404 euro.

“Perdura il sentimento di cautela per le imprese per quanto riguarda i piani di investimento” ha commentato Simone Capecchi, Executive Director di CRIF. “Le imprese preferiscono attingere alle proprie riserve per affrontare le spese correnti e posticipare così piani di investimento di lungo periodo. Teniamo conto, però, che esiste una domanda latente che emerge dal nostro osservatorio ESG Outlook e che individua in quasi il 60% delle imprese livelli medio-bassi di adeguatezza ESG. Questo significa che gli istituti di credito dovranno spingere su questa leva per intercettare il bisogno delle imprese a raggiungere i livelli ESG richiesti dall’Europa”.

Le imprese individuali frenano sull’importo medio

Entrando nel dettaglio dello studio, non si rilevano particolari variazioni nemmeno rispetto alle diverse categorie esaminate.

In merito alla tipologia di imprese, le Società di capitali hanno registrato una leggera flessione nella domanda di credito del -0,2%. Viceversa, le Imprese individuali hanno registrato un aumento minimo del +0,6%. L’unico squillo riguarda l’importo medio richiesto dalle Imprese individuali che, dopo due trimestri consecutivi in crescita, ha subito una brusca frenata (-4,7%), per un valore pari a 35.334 euro. Per le Società di capitali, invece, lo scostamento è minimo (+0,1%), per un valore pari a 167.035 euro.

Anche per quanto riguarda la classe di importo non si segnalano significativi scossoni. Le fasce che catalizzano maggiormente la richiesta di credito sono quelle per importi entro i 5.000 euro (30,7%) e per importi oltre i 50.000 euro (28,4%).

Infine, rispetto alla distribuzione della domanda per settori, anche qui la situazione rimane piuttosto stabile. Ai primi posti si attestano i Servizi (25,6%), il Commercio (23,1%) e le Costruzioni (17,3%). In fondo alla classifica, ITC, Media e Telecomunicazioni (1,6%) e il comparto Utilities ed Energia (0,7%).

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