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Le raccomandazioni Ue e la possibile reintroduzione dell’Imu per chi ha redditi alti.

Tra le raccomandazioni dell’UE viene presa in causa la tassa Imu prima casa che, abolita con la Legge di Stabilità 2016, potrebbe essere reintrodotta per i contribuenti con i redditi più alti.

Linea morbida sulla correzione dei conti dell’Unione Europea per l’Italia e nessuna procedura di infrazione, né per l’Italia né per gli altri Paesi. La Commissione Ue, con le “raccomandazioni specifiche” per i Paesi membri diffuse qualche settimana fa, certifica che l’austerità è superata (eccezione fatta per la Grecia) e rinvia all’autunno le discussioni sull’ulteriore risanamento delle finanze pubbliche.
Da Bruxelles tuttavia arriva una richiesta chiara all’Italia: spostare la tassazione dal lavoro ad altri fattori che abbiano meno impatto sulla crescita, come proprio la tassa sugli immobili.

Per il 2018, infatti, la Commissione Europea afferma che l'Italia dovrà fare uno "sforzo di bilancio sostanzioso", anche se l’ammontare della manovra autunnale non viene quantificato. Nel confronto tra una richiesta di correzione dello 0,6% del pil (circa 10 miliardi) sostenuta dai falchi e lo 0,3% a cui puntava Roma ha prevalso la terza via: non indicare cifre rimandando l’appuntamento all’autunno.

Inoltre le politiche dovranno sia "rafforzare la ripresa" che assicurare la sostenibilità dei conti". Per questo la Commissione chiede di "spostare il carico fiscale dai fattori produttivi a tasse meno dannose per la crescita, reintrodurre la tassa sulla prima casa per i redditi elevati, riformare il catasto".

Tra le altre raccomandazioni si legge: "Ridurre la lunghezza dei processi della giustizia civile tramite un'efficace gestione dei casi e regole che assicurino la disciplina della procedura".  L'esecutivo chiede inoltre di "aumentare la lotta contro la corruzione, in particolare rivedendo lo statuto delle limitazioni". Viene raccomandato il "completamento della riforma del pubblico impiego" e di "migliorare l'efficienza delle aziende pubbliche".
Stando a quanto riferito da La Stampa, Bruxelles andrà a sollecitare anche l’ampliamento dell’obbligo di fatturazione e di pagamento elettronici.

Le raccomandazioni partono dalla considerazione che gli impegni descritti nel Programma nazionale di riforma (PNR) sono “sufficientemente ambiziosi, ma l’assenza di dettagli sull’adozione e di un calendario dell’attuazione limita la loro credibilità“.
L’esenzione dalla tassa per il possesso della prima casa attualmente in vigore per tutti i contribuenti e a prescindere dal reddito, dovrebbe così essere eliminata, ma le reazioni politiche alla proposta UE sono tutt’altro che positive.

Il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha subito risposto che “le riforme fiscali vanno viste nel loro insieme” e che “cambiare idea su una tassa che è stata appena cambiata da pochi mesi non è una buona idea”.
Il Ministro spiega inoltre che dalle raccomandazioni della Commissione europea per l'Italia e gli altri paesi "sembra che emerga un quadro positivo".  "Le riforme si continuano a fare – aggiunge – Bisogna implementarle e bisogna farne di altre. Siamo assolutamente d'accordo: la crescita ancora non ci soddisfa, ma migliora. Poi, soprattutto, bisogna tenere la politica di bilancio in una strada stretta tra consolidamento e sostegno alla crescita.”
Quanto a Renzi, stando a un retroscena de La Stampa, afferma che di rimettere l’Imu ai benestanti non se ne parla, sulle tasse “decidiamo noi”.

A cura di Karen Giacomello
© Riproduzione riservata

 

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