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Il risparmio perde terreno, ma resta un valore per molte famiglie

Il risparmio perde terreno, ma resta un valore per molte famiglie

Nonostante inflazione e incertezze economiche, gli italiani continuano a considerare il risparmio un valore centrale. Tuttavia, con il calo del potere d’acquisto, molti si trovano costretti a risparmiare meno o a fare scelte di consumo più oculate.

Risparmio: una sfida crescente

In Italia, oggi risparmiare è una sfida crescente: una recente indagine di Saldi Privati, in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio (a questo link l’intervento del Governatore di Bankitalia Panetta a questo proposito), evidenzia che circa il 22% della popolazione riesce a mettere da parte meno di 100 euro al mese, mentre il 15% non risparmia affatto. Circa il 71% degli intervistati considera comunque il risparmio e la responsabilità negli acquisti valori centrali, ma il contesto inflazionistico e il costo della vita elevato stanno costringendo molte famiglie a rivedere le loro abitudini di consumo e risparmio.

Rispetto a cinque anni fa, un netto 46% delle persone ha dichiarato di risparmiare meno, contro un 39% che riesce a mantenere i livelli passati e solo un 16% che è riuscito a incrementare i propri risparmi. Le spese considerate irrinunciabili includono soprattutto la qualità dei prodotti (40%) e lo stile di vita (33%), seguiti dal comfort abitativo (29%), mentre meno rilevante appare la spesa per attività culturali.

L’aumento dei prezzi dell’energia e dei beni essenziali, aggravato dalle conseguenze della guerra in Ucraina, ha creato un contesto di forte pressione finanziaria per le famiglie italiane. Secondo la recente indagine Acri-Ipsos, molti hanno adottato strategie di contenimento dei costi senza rinunciare ai beni considerati essenziali, anche se la spinta all’ottimismo degli scorsi anni è calata notevolmente. Gli effetti di questa incertezza economica si riflettono sul mercato del risparmio e della gestione patrimoniale, costringendo i risparmiatori a preferire investimenti a breve termine e meno rischiosi.

Contesto economico incerto e inflazione

Il contesto economico incerto e l’inflazione, ancora alta rispetto alla media storica, stanno profondamente influenzando le abitudini di acquisto degli italiani. Mentre molti sono costretti a ridurre la frequenza degli acquisti (il 22%), cresce l’attenzione verso le offerte e le vendite promozionali, come le flash sales, considerate utili dal 64% dei consumatori per accedere a marchi di alta gamma, altrimenti troppo costosi. Questo tipo di acquisto, insieme alla ricerca di sconti elevati (fino al 70%), offre un modo per bilanciare il desiderio di qualità con le necessità di risparmio, mantenendo allo stesso tempo il potere d’acquisto su beni essenziali.

Nonostante gli sforzi di risparmio, la destinazione dei fondi personali riflette prudenza e un approccio parsimonioso: il 48% preferisce conservare i risparmi per coprire spese impreviste, il 29% li destina a spese correnti, mentre solo il 26% investe in strumenti finanziari e il 5% in immobili. Questo orientamento è anche influenzato dall’aumento delle incertezze economiche e dalla consapevolezza che molte persone, specie tra i giovani, vedono ridotte le prospettive di miglioramento economico e sociale nel prossimo futuro.

In termini di desideri personali, se potessero spendere senza pensieri, il 54% sceglierebbe un viaggio, riflettendo un bisogno di evasione, seguito da acquisti personali come abbigliamento e prodotti di bellezza (32%). Meno prioritaria sembra essere l’automobile, scelta solo dal 7%, un dato che riflette l’attenzione degli italiani per esperienze di benessere e appagamento personale rispetto a beni materiali di grande valore.

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