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Il peso delle imposte sul reddito in Italia: una questione di equità

Il peso delle imposte sul reddito in Italia: una questione di equità

1 contribuente su 4, in Italia, paga solo 26€ di imposte sui redditi. Non è strano, se si pensa ai quasi 79 miliardi di euro di tasse non pagate annualmente.

IRPEF, questo sconosciuto (?)

L’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) è la principale imposta diretta in Italia. Essa si applica ai redditi percepiti dalle persone fisiche, sia da lavoro dipendente che autonomo, da capitale e da altri redditi assimilati.

Nel 2021 (per esempio), il gettito IRPEF è stato di oltre 175 miliardi di euro, pari al 42,7% delle entrate tributarie complessive. Questo dato evidenzia l’importanza di questa imposta per le casse dello Stato italiano.

I dati delle imposte

Una recente ricerca di Itinerari Previdenziali ha evidenziato come la maggior parte delle imposte sul reddito gravi sul ceto medio. I contribuenti con redditi superiori a 35.000 euro, che rappresentano il 13,94% del totale, versano infatti il 62,52% del totale delle imposte IRPEF.

D’altra parte, coloro che dichiarano meno di 15.000 euro costituiscono il 42,59% del totale, ma pagano solo l’1,73% dell’IRPEF complessiva.

Questi dati sono in linea con quelli rilevati da altre ricerche, che hanno confermato la tendenza a un progressivo aumento del peso delle imposte sul reddito per le fasce di reddito medio-alte.

Le ragioni

Le ragioni di questa tendenza sono molteplici. Innanzitutto, il sistema IRPEF italiano è caratterizzato da un’aliquota marginale crescente, che significa che le persone con redditi più alti pagano una percentuale maggiore delle loro entrate in tasse.

In secondo luogo, il sistema di detrazioni e deduzioni fiscali è strutturato in modo da favorire le fasce di reddito medio-alte. Ad esempio, le detrazioni per i figli a carico sono più elevate per i contribuenti con redditi più alti.

In terzo luogo, la crescita economica ha portato a un aumento dei redditi medi, che ha fatto sì che una quota sempre maggiore delle persone venisse soggetta alle aliquote più elevate dell’IRPEF.

Le conseguenze

La concentrazione delle imposte sul reddito sul ceto medio ha una serie di conseguenze. Innanzitutto, può contribuire a ridurre la mobilità sociale, rendendo più difficile per le persone con redditi bassi raggiungere livelli di reddito più elevati.

In secondo luogo, può favorire l’aumento delle disparità di reddito, creando un divario sempre più ampio tra i ceti più ricchi e quelli più poveri.

In terzo luogo, può ridurre il potere d’acquisto delle famiglie, con conseguenze negative per la domanda aggregata e la crescita economica.

Le possibili soluzioni

Per ridurre il peso delle imposte sul reddito sul ceto medio, è possibile intervenire su diversi fronti.

In primo luogo, è possibile riformare il sistema IRPEF, riducendo l’aliquota marginale crescente e rendendo il sistema di detrazioni e deduzioni fiscali più progressivo.

In secondo luogo, è possibile aumentare il livello di spesa pubblica per servizi sociali, in modo da ridurre il peso delle imposte sul reddito per le famiglie con figli e per quelle con redditi bassi.

In terzo luogo, è possibile (anzi, doveroso) promuovere la crescita economica, in modo da generare nuovi posti di lavoro e aumentare i redditi di tutti i ceti sociali.

Altri dati

Oltre ai dati già citati, è interessante notare come il numero di dichiaranti sia aumentato nel 2021, raggiungendo 41.497.318. Questo dato è in linea con la tendenza alla crescita (seppur debole di recente) dell’economia italiana, che ha portato a un aumento del numero di persone che lavorano e producono reddito negli ultimi anni (dove si è avuto anche un discreto successo della lotta all’evasione, con il recupero di 16,3 miliardi di euro nel 2021, il che denota come l’amministrazione finanziaria italiana stia migliorando la capacità di contrasto dell’infedeltà fiscale.).

È anche interessante notare come vari l’ammontare del versamento IRPEF pro capite in base alla regione. Al Nord, il versamento pro capite è di 6.098 euro, mentre al Centro è di 5.932 euro e al Sud è di 4.313 euro. Questa differenza è dovuta a una serie di fattori, tra cui la diversa distribuzione dei redditi tra le regioni, la diversa intensità dell’attività economica e la diversa struttura del sistema.

Conclusione

La questione del peso delle imposte sul reddito in Italia è una questione di equità sociale. Un sistema fiscale che grava in modo eccessivo sul ceto medio può avere conseguenze negative per la mobilità sociale, per le disparità di reddito e per la crescita economica.

È quindi importante intervenire per riformare il sistema IRPEF, in modo da renderlo più progressivo e più equo per tutti i ceti sociali.

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